IO ALLA FINE NON SO COSA SIA UNA BELLA FOTO.SO SOLO CHE VEDO COSE E LE DEVO FERMARE.E CHE A VOLTE HO QUALCOSA DA DIRE.ALTRE VOLTE, NO.


27.2.12

">

Parte questa canzone e torno all’Inverno scorso. Pioveva spesso. Io mi facevo il nido qui nel mio seminterrato. Avevo bandito la luce elettrica e la sera erano consentite solo candele. Giorno e notte si fondevano in un unica macchia chiaroscura. Il frigorifero conteneva sempre meno cibo ma sempre più condimenti, birra, latte e Kinder Pinguì.
Nell’aria si respirava sempre incenso, libri erano impilati da tutte le parti come pezzi sconnessi del puzzle che ero io, e le tazze e i piatti a fiori e a pois anni “50 della nostra casetta felice non andavano d’accordo con il mio guardaroba che tornava ad essere completamente nero come una volta.
I capelli erano Rosso Tiziano, sempre più lunghi, sempre più lisci, il peso calava, ma non me ne fregava niente.
Tu non c’eri più. Ma io non piangevo più per te. Il gioco era finito. Avevamo smesso di raccontarci bugie e provare testardamente ad andare avanti solo perchè era la cosa “giusta” da fare. Giusta per chi poi, non l’ho ancora capito a distanza di tempo. Certo non per lei. Certo non per me. E nemmeno per te.

Sento questa canzone e penso che un giorno ho pensato che io sarei rimasta per sempre sola. Come quando un giorno seduta in giardino a 19 anni ho pensato che il libro che tenevo in mano un giorno l’avrebbe tenuto in mano mia figlia. Sento questa canzone e penso che un giorno ho pensato che una persona abbastanza interessante, stimolante e sincera non può esistere. E se c’è. non sarà certo per me.

Sento questa canzone e penso che un giorno ho pensato che io non mi merito di essere amata così completamente ed esclusivamente. Che una vita con me deve essere tediosa e arida. Perchè così troppo spesso mi sono sentita. O così, troppo, troppo spesso, tu mi hai fatto sentire.

E io non so più esattamente dov’è la linea tra quel che è vero e quel che tu mi hai convinto fosse vero. L’hai spostata avanti e indietro talmente tante volte che non lo sai nemmeno tu. Mi hai fatto impazzire. Prima d’amore, poi di disperazione.
Ami tanto, odi tanto. Ce lo eravamo sempre detto. E sai cosa? Su quello, avevi ragione.

No comments:

Post a Comment