Eccola.
Sale su dallo stomaco.
Con le sue zampette di lucertola.
Su per l'esofago.
Veloce con i suoi piccoli artigli ha facile presa.
Tappa la gola.
Non respiro.
Amaro in bocca.
Eccolo il conato di delusione.
Una spinta fortissima.
Muscoli del ventre in tensione.
E' come espellere una palla di cannone.
Fuori. Fuori da me.
Viscida e squamosa.
Bruciano gli occhi.
Non vedo più.
Solo lacrime.
Sempre e solo quelle.
E le mani sporche di mascara e pezzi mezzi vivi di me.
Impastate delle mie stesse ceneri sconfitte.
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