Ed ella dimenticò le stelle, la luna e il sole,
dimenticò l’azzurro al di sopra degli alberi,
dimenticò la valli dove scorrono le acque,
dimenticò la fresca brezza autunnale;
ella non sapeva quando il giorno tramontava,
il nuovo mattino ella non vedeva: ma in pace
sul suo dolce Basilico ella sempre rimase
e fino alle radici con le lacrime lo bagnava.
E cosi con sottili lacrime sempre lo nutriva,
per cui rigoglioso e verde e bello esso cresceva
e odorava con più fragranza degli altri
cespi di Basilico in Firenze, poiché esso traeva
nutrimento e vita da umani dolori,
dalla testa in rapido disfacimento ivi nascosta alla vista:
così che quel gioiello, sicuramente custodito,
spuntava fuori e in profumate foglie si spandeva.
Isabella, John Keats, 1820
dimenticò l’azzurro al di sopra degli alberi,
dimenticò la valli dove scorrono le acque,
dimenticò la fresca brezza autunnale;
ella non sapeva quando il giorno tramontava,
il nuovo mattino ella non vedeva: ma in pace
sul suo dolce Basilico ella sempre rimase
e fino alle radici con le lacrime lo bagnava.
E cosi con sottili lacrime sempre lo nutriva,
per cui rigoglioso e verde e bello esso cresceva
e odorava con più fragranza degli altri
cespi di Basilico in Firenze, poiché esso traeva
nutrimento e vita da umani dolori,
dalla testa in rapido disfacimento ivi nascosta alla vista:
così che quel gioiello, sicuramente custodito,
spuntava fuori e in profumate foglie si spandeva.
Isabella, John Keats, 1820
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