Pensavo di non finirci più qui.
Agosto, Settembre, Ottobre.
3 mesi.
Proprio allo scadere dei 3 mesi.
Si è riaperta la voragine dentro.
All'improvviso si apre la botola sotto alle scarpe.
E giù.
Stomaco in gola.
Eccolo il conato di delusione.
Ecco il metro cubo di asfalto di strada troppo battuta che risale su e sfonda e sfascia e lacera e gratta e stride
e sussurra freddo che no, che tu non ce la fai ancora, e cosa credi? farcela nei prossimi 3 mesi?
3 mesi.
Sono solo 3 mesi per chiunque.
90 inutili giorni.
Ma per me sono come 3 decenni.
Come quei 3 minuti infiniti mentre aspetti che un medico ti dica come stai davvero.
Come quei 3 minuti infiniti quando eri piccola e la mamma ti guardava e decideva se a scuola andavi o no.
Come quei 3 minuti infiniti mentre aspetti che lui ti baci.
3 decenni. Non sono 3 minuti.
Ma alla fine quei 3 minuti passano.
E tu illividita e cianotica ci sei arrivata in fondo.
E il medico ti dice che no, non stai poi così bene.
E la mamma dice che ti dà un pacchetto di fazzoletti e vai che ce la fai.
E lui poi tanto non ti bacia che sicuro c'è una meglio di te.
E poi passano quasi 3 mesi.
E tu pensi che forse ce la fai.
Ma no.
Torni lì sotto al centro della terra.
Scaraventata giù.
Fa male tutto.
Fa male muoversi.
Fa male respirare.
Fa male guardare qualsiasi cosa.
Fa male sentirvi.
Sono passati 3 mesi e guardati.
Sei di nuovo lì in terra.
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