"The Tree of Life" di Malick.
"Ho vissuto per anni nell'attesa di qualcosa. Poi quel qualcosa è divenuto l'attesa"
"Meravigliatevi"
E "Il Settimo Sigillo" di Ingmar Bergman.
"Forse avrei potuto liberarmi da questa angoscia dell'eternità che ci tormenta; ma ormai è tardi per insegnarvi la gioia smisurata di una mano che si muove, di un cuore che pulsa."
"Se li spaventi, li fai pensare. E se pensano, si spaventano ancora di più."
Due film visivamente molto diversi tra loro.
Malick travolge il suo film di una luce che pare sia una colata d'oro.
Questa luce così calda e confortante da sembrare miele d'acacia, abbraccia ogni cosa.
Ci sono a volte silenzi perfetti. Perchè spesso, nella vita, il suono è rovinoso.
L'ho visto tutto con le lacrime agli occhi, o coprendomi la bocca con la mano per soffocare un gemito di smarrimento perchè confrontata da tale bellezza che quasi non potevo sopportare.
Il sublime.
Bergman, per contro, ambienta il suo film in una Svezia Trecentesca. L'atmosfera è spesso opprimente, plumbea, a volte addirittura sepolcrale.
Tanti quesiti sulla morte, su Dio, sul male, su noi stessi, la nostra natura, in entrambi i film.
Io, per ora, voglio continuare a guardarmi in giro, a pensare e spaventarmi.
E meravigliarmi.
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