IO ALLA FINE NON SO COSA SIA UNA BELLA FOTO.SO SOLO CHE VEDO COSE E LE DEVO FERMARE.E CHE A VOLTE HO QUALCOSA DA DIRE.ALTRE VOLTE, NO.


8.3.12

Sono contenta con me.
Mi sono fatta valere. Mi sono aperta. Mi sono fatta conoscere. Mi sono spiegata alcune cose. Mi sono ripetuta e convinta di cose fondamentali. Mi sono ripetuta quella voce guida in testa e l’ho seguita a testa bassa. Mi sono tenuta a bada. Mi sono sfidata. Ho accettato la sfida e mi sono provata qualcosa.
E oggi, per la prima volta, in tanto, tantissimo tempo stare sola con me è stata una convivenza tranquilla. Pacifica. Gestibile.
Come se mi fossi seduta su una panchina già mezza occupata sul lungomare. Senti la presenza di qualcuno vicino a te, all’inizio stai attenta a non sgomitare troppo, a non occupare troppo spazio. Poi tutto è talmente tranquillo che dimentichi ci sia qualcuno all’altro capo della panchina. Anzi, incriociate gli sguardi e vi sorridete. Magari scambiate due parole. Quella preziosa presenza silenziosa ma tangibile, è lì al lato della panchina, a fare da contrappeso, da zavorra, per tenerti vicina non solo a lei ma al resto degli altri essere umani, nonchè a te stessa. E se quella persona si alza prima di te, e ti saluta, quasi quasi ti dispiace. E vorresti ringraziarla per averti tenuto compagnia.Per quei pochi minuti è stata preziosissima. E forse non lo saprà mai. E tu la guardi mentre si allontana. Cerchi di imprimertela nella testa, come se schiacciassi la tua mano sulla sabbia fine e dorata di una spiaggia del Sud. E ti prometti che non la dimenticherai mai. E invece lo farai. Ma poco importa. Ci saranno altre panchine. Altri sconosciuti si siederanno.
E starete seduti lì, in quella silenziosa pace, con un tacito accordo. E tu siederai, guarderai fisso il mare e respirerai e tutto sarà calmo dentro te. Anche se solo per due preziosissimi, benedetti minuti.
E lo so che quella persona sulla panchina sono io. Ma a volte sei tu. O magari lo siamo entrambi. Ma solo per ora. Solo per un altro po’.

No comments:

Post a Comment