IO ALLA FINE NON SO COSA SIA UNA BELLA FOTO.SO SOLO CHE VEDO COSE E LE DEVO FERMARE.E CHE A VOLTE HO QUALCOSA DA DIRE.ALTRE VOLTE, NO.


22.2.12

Qualcosa a volte semplicemente si spezza. Non vuoi, ma è un dato di fatto. Eppure le regole le avevi lette prima di iniziare a giocare. Certe cose bisogna ignorarle. Se non le vedi, è un po’ come se non ci fossero.

L’hai fatto per tanto tempo. Certo che ti ricordi come fare, per quanto tu ti atteggi a fare quella schietta e coraggiosa abbastanza da chiamare tutto col proprio nome. Eppure non funziona così, e tu lo sai. Com’è la storia? Puoi decidere di chiamare una Rosa, “Margherita”, solo per farla sembrare più innocua. Ma sai che non è così. Consonanti e vocali, suoni e accenti non lisciano le spine sullo stelo. Quelle ti pungono lo stesso. Anzi. Ci conficchi la carne viva ancora di più perchè ti colgono alla sprovvista. Tu che ti eri illusa non ci fossero solo perchè gli avevi dato un nome diverso, solo perchè avevi deciso di non volere vederle. L’illusione.

Guarda il mondo intorno a te. Chiama le cose col loro nome.

Guardale in tutta la loro altezza, larghezza, profondità, ampiezza, lunghezza.

Guardale in faccia. E non ti spaventare.

Solo così vedrai quelle Rose così incantevoli. Quelle corolle. Ogni petalo una storia e un’avventura, un vento e un sussulto, una perdita e un'onda, una corsa e un riposo, una pulsazione e un silenzio, un graffio e una lezione, un distacco e un'abbraccio, una bruciatura e una cura, un’incastro e un’addio.

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