Sento il tocco benevolo della ceramica calda. Il profumo di caffè mi riporta dolcemente alla vita come lo sguardo premuroso di mio nonno, i cui occhi erano bruni e vivi come la terra che coltivava.
Un raggio di sole attraversa la persiana bianca come le nuvole. Attraversa il vetro della nostra palla di vetro. E arriva a sfiorarmi il viso. Solo un poco sulla guancia sinistra. Così dondolo la testa, inclino il collo a cercare di strofinarmi in quel lembo rincuorante di luce.
Come se mi strusciassi su di te.
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