IO ALLA FINE NON SO COSA SIA UNA BELLA FOTO.SO SOLO CHE VEDO COSE E LE DEVO FERMARE.E CHE A VOLTE HO QUALCOSA DA DIRE.ALTRE VOLTE, NO.


28.12.11

So che ci sono tanti blog inutili in giro.
Il mio è uno di quelli.
Perchè continuare a leggere? Non c'è un motivo.
Ma il blog c'è. L'ho iniziato perchè avevo voglia di comunicare.
Bla bla bla, la solita cosa che si dice.
Comunicare non è una cosa che mi riesce molto bene nella vita di tutti i giorni. Faccio molta fatica a spiegare le mie emozioni. In quanto donna mi dicono che dovrebbe essere piuttosto facile, ma non lo è.
Riesco ad aprirmi sul serio con pochissime persone.
E quando lo faccio, non sempre riesco a guardarle dritte negli occhi.
Che poi, a dirla tutta, perchè dovrei necessariamente comunicare con gli altri? Potrei anche tenermi tutto dentro.
Ma non mi sembra molto rispettoso e considerevole verso che mi sta intorno e deve vedere questa mia faccia tutti i giorni, o verso chi dipende da me, ancora peggio...
Comunque, ero stanca di tenere un diario. L'ho fatto per anni. Non un diario vero, ma ho sempre appuntato pensieri, idee, progetti, desideri. Cose così. E visto che la mia memoria non è delle migliori, scrivere è sempre sembrata la cosa più furba da fare. Per non dimenticare. Non che tanti di quegli scarabocchi meritino di essere ricordati o letti, ma sono pezzi di me mi dico.
Poi è arrivata la fotografia. E ho capito che erano le immagini, i colori, o l'asssenza di essi, le linee, le atmosfere che scandivano ancora di più come stavo. E senza dover aprir bocca. Perfetto.
Mi sono fatta questa foto (che di per sè non è niente di che) in un momento nel quale ero estremamente vulnerabile, impotente, ferita, stremata fisicamente, psicologicamente ed emotivamente, ma ancora decisa a combattere, anche se debolmente.
In questo punto stavo così male che ho letteralmente gridato a Dio per favore di darmi una tregua.
Quel momento è passato.
L'ho superato.
Grazie alla mia volontà di farcela e all'amore incondizionato che alcuni mi hanno fatto sentire.
Quando mi sento sola, abbandonata, incasinata, sbagliata, guardo questa foto.
So che sono stata peggio, ma è passato.
Così oggi guardo la me che era giù in trincea a capo chino e il fucile puntato, anche se sanguinolenta.
E so che anche oggi passerà.
E vi faccio vedere la foto.


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